Riduzione del disagio dei sintomi, aumento nell’aderenza terapeutica e miglioramenti nella gestione degli eventi avversi e nella qualità della vita: le terapie digitali permetterebbero un’interazione efficace con il paziente colpito dal cancro, offrendo potenziali benefici
Un gruppo di esperti nel campo delle terapie digitali ha pubblicato una review che ha come obiettivo quello di fornire un aggiornamento sulle evidenze disponibili per le terapie digitali sviluppate specificatamente per l’ambito oncologico.
È sempre più evidente come la gestione dei tumori stia diventando sempre più simile a quella delle malattie croniche.
Le terapie digitali sono state definite come tecnologie che offrono interventi terapeutici guidati da programmi software di alta qualità, basati su prove scientifiche ottenute attraverso indagini cliniche rigorose per prevenire, gestire e trattare un ampio spettro di condizioni.
Attualmente le DTx sono in fase di sviluppo per un’ampia gamma di condizioni fisiche, mentali e comportamentali, tra cui proprio la gestione dei trattamenti oncologici. Non potendo agire sui meccanismi chimico-biologici dell’organismo, il meccanismo di funzionamento delle DTx si basa sull’interazione col paziente: il coinvolgimento attivo del paziente, infatti, è il fondamento per il successo del trattamento.
Il meccanismo d’azione delle DTx nelle indicazioni oncologiche è principalmente legato alla gestione cognitivo-comportamentale dello stress o alla gestione dei sintomi e degli eventi avversi dei trattamenti antitumorali.
Nella maggior parte dei casi, la qualità della di vita, il controllo della fatica e l’attività fisica/stato di performance sono stati gli endpoint primari degli studi.
La sopravvivenza è stata valutata in tre diversi studi ed i risultati preliminari indicano un potenziale beneficio delle DTx, che riescono ad andare incontro a molte delle esigenze insoddisfatte dei pazienti oncologici.
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